mercoledì 19 dicembre 2012

A B.3

Occhi scintillanti, neri
Come la paura del buio
Come pensare di essere soli
Come l'abisso dell'anima
Una scintilla di luce
Come il sorriso di Franco
quando cantavi a tre anni
L'amore che è amore anche se fa male



Straniera

Foglie di platani mosse dal vento
cielo azzurro intenso, ponti di marmo bianco
freddo in faccia, sui sanpietrini lisci
luce arancione, come le foglie

mercoledì 12 dicembre 2012

stupenda e misera città

Stupendo è qualcosa che stupisce, che non avevi mai visto in quella luce, come quando viaggi, il cielo è  limpido e i colori brillanti, che ti sembra di viaggiare in una strana dimensione, in un quadro.
Ti stupisce Roma quando stai ferma al semaforo con la vespa e davanti la vista più bella, il Ponte con le sculture del Bernini e Castel Sant'Angelo.
Non desiderare nient'altro che fermarsi in quell'istante eterno, il sole tiepido che può poco contro il gelo.
E poi guardarla, amarla anche nelle sue miserie e sporcizie. I mucchi di stracci sull'argine, quei visi sporchi di clochard e la gente che impreca per il sentimento di non riuscire a cambiare quel destino stupendo e misero.

martedì 11 dicembre 2012

buco nel cielo

Cerchi l'immagine che avevi in testa quando non potevi annotarla
guidavi veloce, il cielo grigio e denso
un buco di luce in mezzo al grigio
i raggi illuminano di verde le colline

1998

Mamìn, sei stata con me, Ludovico e Antonella a Modena per le prove del vestito.
Hai fatto un lungo viaggio con noi e poi sei partita da sola in treno verso l'altro tuo figlio, papà.
Sono malinconica perchè vorrei tutte le persone che amo vicine, ma so che devi andare

lunedì 3 dicembre 2012

Melting-pot

 " Abitiamo una casa dalle mura flottanti e quando non ci sono più le mura si smarrisce il senso di identità"David Grossman, considerato uno dei più grandi scrittori israeliani, descrive in questo modo  lo sforzo di molti intellettuali di comprendere l'identità del proprio Paese.
L'approccio scelto dai fondatori di Israele ha un legame con le politiche di immigrazione dei paesi occidentali. Mentre negli Stati Uniti l'Immigrazione è stata libera fino agli anni venti e l'Immigration Act del 1924 fissava limiti numerici all'immigrazione in base alla nazionalità d'origine, nei documenti fondativi di Israele  viene espressa la necessità di una politica di immigrazione liberale.
Guardare l'architettura Bauhaus dominante il centro di Tel- Aviv e comprendere come le prime comunità venivano dalla Polonia, dalla Germania e dall'Europa centrale. Non si può guardare alla realtà di Israele senza considerare che la sua popolazione è costituita da comunità anche molto diverse tra loro. Durante gli anni '70 sono arrivati circa 170.000 immigrati russi e il loro numero é continuato ad aumentare negli anni '80. Tra gli anni 80 e 90 è stata la volta di circa 80.000 Etiopi. In Israele vivono anche molti arabo-israeliani che preferiscono un Paese dove hanno migliori condizioni di vita e una libertà di espressione sconosciuta nei territori palestinesi. L'idea che prevale nell'immaginario collettivo è quella, quasi caricaturale, di uno Stato fondato sulla religione e i fatti che vengono usualmente raccontati dai media hanno rilevanza marginale. Mi riferisco, ad esempio, alla eco internazionale del tentativo della minoranza ortodossa di imporre la separazione tra uomini e donne sugli autobus. Ci sono artisti come Valentine Vermeil, diplomata alla École des Arts décoratifs   di Parigi che ci offre con i suoi scatti fotografici esposti nei più importanti musei del mondo, uno sguardo sulla realtà israélo-palestinese ritraendo le persone nella loro realtà di tutti i giorni: sulla spiaggia di Tel-Aviv, a pregare a Gerusalemme davanti le mura del pianto, o l'imagine di donne palestinesi che danzano sulla riva del mare a Yaffo.