sabato 29 settembre 2012

La Petite Dame

 Ci sono cose che non mi riesco a spiegare.Come il costume italico di tradurre i titoli dei film.
Il bellissimo Intouchables è stato tradotto Quasi amici, tanto valeva il titolo del libro da cui la storia è tratta "Il diavolo custode". Illuminanti sono le parole dette ai registi dal protagonista della storia vera fate in modo che sia divertente perchè questa è una storia che va trattata con umorismo. Più che un parigino miliardario sembrerebbe un napoletano.
Chiave di lettura del film è la frase pronunciata da François Cluzet quando, all'avvocato che lo metteva in guardia dal fatto che il suo assistente fosse senza pietà, lui risponde che è esattamente ciò di cui aveva più bisogno. Il bravissimo e divertentissimo Omar Sy adempie magistralmente al compito e ci fa ridere con battute brutali, prive di compassione, esilaranti. E poi penso all'infermiera nera di quell'ospedale grigio alla periferia di Parigi, talmente alta e robusta da far sembrare mia madre una bambina e penso al fatto che la mancanza di grazia di queste persone è stata smentita dal soprannome che diedero a quella signora italiana, dolce e mansueta la Petite Dame.

giovedì 27 settembre 2012

Father Martini 2

"Non ho paura del silenzio, ma mi vado chiedendo, tuttavia, che cosa voglia dirmi il Signore con questa crescente difficoltà che sto da un lato combattendo e dall'altro sto accettando". Questa frase ci mostra l'uomo prima del Cardinale.
Mi sembra quasi di conoscere Father Martini il fine biblista che durante la messa all'Istituto Biblico di Gerusalemme indossava una stola multicolore rossa gialla e azzurra così diversa da quella verde degli altri. E lo vedo indebolito dalla malattia recarsi nella redazione del Corriere della Sera il 19 giugno 2012  in mezzo al silenzio e all'imbarazzo che spesso crea il trovarsi di fronte alla sofferenza.
Per lui la comunicazione non era dire qualcosa a qualcuno dove quel qualcosa si può allargare a livello planetario attraverso il mondo della rete. Egli amava dire che "Un gesto sarà tanto più comunicativo in quanto non solo comunicherà informazioni, ma metterà in rapporto le persone...Essa non è soltanto trasmissione di ordini o proposta di regolamenti ma suppone una dedizione, un cuore che si dona e che quindi è capace di muovere il cuore degli altri". Andando di persona, malato, ridotto a bisbigliare al suo aiutante le parole che poi egli riferiva, mi sembra che abbia voluto testimoniare, anche nella malattia, e proprio nel momento di maggiore fragilità ciò che lo ha sempre animato: il dono di sé.
Si consiglia la lettura:
Colti da stupore di Carlo Maria Martini

martedì 25 settembre 2012

Il popolo del libro

Vai lontano, fermati a lungo, guarda con attenzione.
Così  Outside sintetizza in maniera efficace l'etica del viaggiatore globale. Mi sento anche io israeliana identificadomi con i giramondo itineranti che si muovono da un libro all'altro.
Non si tratta di un libro normale, ma di un'informe e perennemente incompiuta collezione di diari provenienti dai più remoti angoli del mondo. Un libro affascinante che leggo e rileggo Laboratorio Israele, di Dan Senor e Saul Singer, si interroga anche sulle motivazioni che fanno del viaggio una ragione di vita dei giovani israeliani. La sociologa dell'università Ebraica Darya Maoz la chiama onda, secondo altri è semplice necessità di evadere dopo anni di isolamento del servizio di leva.
C'è un Libro a 3600 metri di altezza a La Paz in Bolivia nel ristorante El Lobo. "I contributi in varie lingue creano un aleatorio, al tempo stesso frustrante e meraviglioso carnevale di idee, appelli, vanterie e numeri telefonici obsoleti" e nonostante il Libro non sia esclusivamente israeliano, i suoi autori e i suoi lettori sono per lo più persone venute da Israele. "Vivere qui, circondati da nemici, induce un senso di prigionia mentale. E appena il cielo si apre, prendi il largo".

lunedì 24 settembre 2012

Gubbio

Un'amaca sospesa sul prato verde
profumo di mentuccia
il corpo si abbandona al leggero dondolio
Il cedro del libano
ricordi dell'anima e ferite ormai sanate ondeggiano
come il corpo

domenica 23 settembre 2012

Pietre

Pietre consumate,
calpestate, lucide,
sporche, délabrées
Eppure belle, odorose
vissute, felici

Elena, mia madre

Con un tratto definisce emozioni
ricerca di bellezza
esteta senza fine
amore sconfinato
mare blu cobalto
occhi come il mare
Amore puro come una pietra introvabile
più rara della vita vera

Viaggio

Aeroporto, valigie
gins, lavamani.
Decollo con ansia
nuovo viaggio, avventura dell'anima
Parigi o cara
Il Deauville, croque monsieur e croque madame
TGV atlantique, Perros Guirec
Nous sommes très heureux d'etre ici

sabato 22 settembre 2012

www.castracane.it
Luoghi del cuore
ascoltare l'eco dei propri passi su pietre levigate
essere stranieri a sè stessi e al mondo
saper gioire della bellezza e con essa risplendere

venerdì 21 settembre 2012

Father Martini

Si può parlare della malattia senza spettacolarizzarla, si possono affrontare le complesse questioni poste dalla scienza in modo pacato con spirito sinceramente aperto al confronto, si può dire la parola tumore senza piangersi addosso, si può parlare di un uomo di Chiesa senza parlare della Chiesa ma della sua umanità?
C'è una frase che testimonia la continua ricerca della verità dell'uomo che diceva "la vita non è riducibile a un oggetto biologico costruito dalle scienze, ma è piuttosto l'esperienza di un senso donato che dischiude alla coscienza una promessa che la interpella, sollecitandola all'impegno e alla decisione di sé nella relazione con l'altro" E allora immagino quell'uomo avvolto in una giacca a vento blu che indossa degli occhiali che gli permettono di ascoltare la musica di Mozart mentre costeggia le antiche mura di Gerusalemme. Lo vedo seduto al bar di un distributore di benzina vicino all'Istituto Biblico dove, in ebraico, ordina due caffè. Uno per sè ed uno per il chirurgo Ignazio Marino.
Non si fa altro che parlare del Cardinale Carlo Maria Martini come l'uomo del dialogo. Forse è vero.
Come si fa a non dialogare con chi pone domande. L'aspetto però che più colpisce leggendo il libro "Credere e conoscere" di Carlo Maria Martini e di Ignazio Marino è la chiarezza su temi etici che riguardano la vita, la morte, il progresso della scienza e l'evoluzione inarrestabile del mondo.
Alla luce delle polemiche che hanno suscitato le sue decisioni ultime basterebbe leggere le sue parole sul tema. "Più volte anche la Chiesa cattolica si è dichiarata contraria alle cure non appropriate o sproporzionate. Giovanni Paolo II riteneva lecito "...rinunciare a interventi medici non più adeguati alla reale situazione del malato, perchè ormai sproporzionati ai risultati che si potrebbero sperare o anche perchè troppo gravosi per lui e per la sua famiglia...La rinuncia a mezzi straordinari o sproporzionati non equivale al suicidio o all'eutanasia; esprime piuttosto l'accettazione della condizione umana di fronte alla morte" (Evangelium Vitae, 25 marzo 1995)

giovedì 20 settembre 2012

La République et la caricature

Non si possono guardare le vignette pubblicate su Charlie Hebdo senza andare alla tradizione francese della stampa satirca, partigiana del valore quasi religioso della laicité.
La legge sulla libertà di stampa approvata il 29 luglio del 1881, considerata da George Weill una delle più liberali al mondo, abrogando l'articolo 1 della legge del 1822, che sanzionava duramente l'oltraggio ai culti riconosciuti dallo Stato francese sin dal 1802, determina il fiorire della stampa satirica repubblicana.
La Francia propugna da secoli l'incompatibilità radicale tra l'utopia civica della libertà nell'uguaglianza e nella fratellanza rispetto alla dimensione escatologica della Chiesa e sarebbe incoerente affermare tale principio in modo selettivo verso alcune religioni.
Le controversie legate al voto della legge sulla separazione tra Stato e Chiesa suscitano un'abbondante produzione di caricature pubblicate su riviste fondate da liberi pensatori come L'Assiette au Beurre dove lavorano artisti influenzati  dall'Art nouveau come Jossot, Roubille, Koupka, Delannoy, Galanis, Grandjouan, Galantara, Herman-Paul, Poublot.
Tra il 1901 ed il 1910, edite a colori con molta cura, riviste come L'Assiette au Beurre e Le Canard sauvage costano care e raggiungono solo la borghesia progressista. Per rispondere all'esigenza di una stampa satirica, popolare e a buon mercato necessaria per far progredire le loro idee, in due anni vengono fondate diverse riviste illustrate che hanno come bersaglio privilegiato la Chiesa come l'Internazionale, nata nel 1904 con l'appoggio dei socialisti, Les Corbeaux nata nel 1905 e La Calotte, fondata nel 1906 e vicina al partito radicale.
Con la legge sulla separazione tra Stato e Chiesa si realizza l'auspicio di Jules Ferry di organizzare l'umanità senza Dio e senza re. Un tale auspicio, diventato realtà nei confronti della Chiesa Cattolica, dovrebbe valere nei confronti di tutte le religioni.
Si consiglia la lettura:
la République et L'Eglise. Images d'une querelle di Michel Diximier, Jacqueline Lauette, Didier Pasamonik  Editions de la Martinière

ilgiornaledellarte

mercoledì 19 settembre 2012

A mio padre

"La sua voce e le sue gambe sono indebolite ma il pensiero corre veloce e spesso devo cercare la massima concentrazione e capacità di ragionamento per non rimanere indietro rispetto al suo spirito che è insieme rivoluzionario e umile". Questa frase con cui Ignazio Marino  descrive il Cardinale Carlo Maria Martini è adatta a descrivere il mio stato d'animo di fronte  a mio padre nel giorno dell'anniversario della sua morte."Purtroppo la malattia non rispetta un uomo ancora così attivo e dinamico nella mente e nello spirito".
Sapere affrontare con dignità e grandezza di spirito situazioni di indicibile sofferenza è il più grande pegno d'amore che mi abbia lasciato.
Mentre parlo sento inflessioni nella mia voce che mi fanno trasalire perchè mi sembra la sua voce. Avrei bisogno delle volte di sentire il suo passo deciso verso la mia stanza e il suo tenero saluto.
La sua ironia, il suo spirito mai prostrato, mai servile, il suo amore per il sapere e del bello, la sua umanità.
Il rammarico che mio figlio non l'abbia potuto chiamare Grand père.


lunedì 17 settembre 2012

Memoires

Per capire quanto è importante la formazione dei nostri figli basta scorrere le "Memoires" di uno dei padri dell'Europa Jean Monnet.  " J'ai appris que nous vivion dans un monde de dimensions très vastes, et il m'était naturel de penser que j'aurais affaire à des gens parlant d'autres langues, ayant d'autres habitudes." Si potrebbe dire un francese sui generis, infatti lui stesso precisa di essere cresciuto nella regione del Cognac,  dove si ignorava il nazionalismo così caratteristico del sentire francese.
L'apertura mentale dipende dall'impostazione e dall'educazione che diamo ai nostri figli sin dalla nascita ed è per questo che trovo il sistema scolastico italiano ormai antiquato e da riformare. Qualcosa è stato fatto con la sottoscrizione nel 2009 di un trattato tra Italia e Francia che prevede l'istituzione dell'ESABAC nelle scuole italiane e francesi che vogliono aderire al programma.
A parte qualche eccezione eccellente, come il Convitto Nazionale a Roma , che prevede il Liceo classico europeo con la possibilità di studiare alcune materie in francese, altre in inglese e con il doppio diploma alla fine del percorso scolastico, non sembra adeguatamente sviluppata una opportunità importante.

domenica 16 settembre 2012

block notes

In ogni nuovo inizio c'è qualche cosa di magico
come un balletto di Bolle al Teatro alla Scala
la mostra di Picasso a Palazzo Reale a Milano
 l'ebrezza di remare sul Tevere
www.canottaggio.org
www.lagapa.com

Flaner

Se promener sans but précis.
Più che una parola è per me uno stato d'animo, il sentirsi leggeri e felici mentre si cammina senza un posto dove andare, respirando l'atmosfera dei luoghi che vogliamo scoprire.
Flaner significa anche tornare indietro nel tempo, un tempo dell'anima dove i ricordi della città che ami si fondono con i tuoi affetti più profondi.
Malinconia e gioia di vivere
notte e giorno
vita e morte