mercoledì 19 settembre 2012

A mio padre

"La sua voce e le sue gambe sono indebolite ma il pensiero corre veloce e spesso devo cercare la massima concentrazione e capacità di ragionamento per non rimanere indietro rispetto al suo spirito che è insieme rivoluzionario e umile". Questa frase con cui Ignazio Marino  descrive il Cardinale Carlo Maria Martini è adatta a descrivere il mio stato d'animo di fronte  a mio padre nel giorno dell'anniversario della sua morte."Purtroppo la malattia non rispetta un uomo ancora così attivo e dinamico nella mente e nello spirito".
Sapere affrontare con dignità e grandezza di spirito situazioni di indicibile sofferenza è il più grande pegno d'amore che mi abbia lasciato.
Mentre parlo sento inflessioni nella mia voce che mi fanno trasalire perchè mi sembra la sua voce. Avrei bisogno delle volte di sentire il suo passo deciso verso la mia stanza e il suo tenero saluto.
La sua ironia, il suo spirito mai prostrato, mai servile, il suo amore per il sapere e del bello, la sua umanità.
Il rammarico che mio figlio non l'abbia potuto chiamare Grand père.


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