martedì 12 febbraio 2013

La cristiano fobia

Come fuscello mosso dal vento colui che crede è vessato dalla tracotanza dei non credenti
Perché nessuno si domanda la ragione per cui il mondo è così arrabbiato con i cristiani come se il loro stesso esistere arrecasse cruccio ai laici, agli atei?
E perché non si lasciano liberi gli uomini di scegliere, nella sfera della coscienza, la propria inclinazione sia essa il credere o il non credere? Perchè il Papa uscente è stato tacciato così spesso di non essere al passo con i tempi quando la sua funzione è quella di preservare i valori della Chiesa, non già quella di guidare uno Stato laico? Perchè non si pretende lo stesso dagli esponenti di altre religioni?
L'impressione è che ci troviamo di fronte ad una nuova forma di assolutismo, che vorrebbe incidere sulle coscienze, in barba ai più elementari principi di libertà. Si va affermando la dittatura del Diritto, senza che vi sia come bilanciamento l'obbligo di rispettare la Natura dell'uomo. Tutto è consentito, e chiunque si frapponga, con un'idea diversa, alla realizzazione del Diritto viene accusato di essere reazionario e retrogrado. Il problema che si pone è la necessità di una mediazione tra interessi contrapposti attraverso il principio di tolleranza che prevede come corollario la tutela delle minoranze.
Domina la convinzione che i cattolici siano d'inciampo al progresso,
come se il pensiero cattolico avesse ancora influenza su qualsivoglia centro decisionale o fosse capace di indirizzare l'opinione pubblica.
L'uniforme indirizzo giurisprudenziale della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e della Suprema Corte di Cassazione dimostra casomai il contrario.
Si ha come l'impressione che i cattolici siano considerati ultimo baluardo del diritto naturale, eliminato il quale molti portatori di interessi diffusi e prevalenti brinderanno.
Ma è veramente così? O non è vero il contrario, che le coscienze dei cattolici ormai intorpidite dal secolarismo e dal relativismo siano come gregge spaurito in un mondo di lupi mannari?

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